Nino Cassani. Evoluzione

A cura di Ignazio Campagna

Museo Butti dal 19 maggio al 9 giugno 2019

Inaugurazione domenica 19 maggio 2019, ore 11.00

Orari d’apertura:

da martedì a venerdì 14.00-18.30, sabato 9.30 – 12.00 e 14.00-18.30 e domenica 15.00 – 18.00

La stagione artistica dei Musei Civici Viggiutesi prosegue a maggio del 2019 con questa esposizione in ricordo dello scultore viggiutese Nino Cassani il quale ha consolidato quel titolo di un famoso volume, edito nel 1942, dal nome Viggiù Terra d’Artisti che il pittore Antonio Piatti, anch’egli viggiutese, pubblicò. Nino Cassani, scomparso l’11 dicembre 2017, è stato uno dei maestri della scultura del Novecento e gli viene dedicata questa esaustiva rassegna, seguendo un’analoga esposizione delle opere del maestro tenutasi in questi spazi nel 1992, qui al Museo Butti dal 19 maggio fino al 9 giugno con una retrospettiva di sculture e disegni dal 1955 al 2008. I rimandi e i riferimenti alle opere degli anni ’50 Testa femminile, Testa maschile e Coppia sono chiaramente riconducibili a Marino Marini – il quale fu suo maestro all’Accademia di Belle Arti di Brera – e ad altri scultori come Arturo Martini e Luciano Minguzzi, al quale Cassani fece da assistente a Brera. Questi rimandi sono visibili nelle opere in pietra di Vicenza dal titolo Trasformazione del 1958 e Trasformazione, opera in legno, del 1959 (presenti in mostra), con palese condivisione del “Periodo informale” che aveva tra i sui esponenti scultori affermati come Umberto Milani e Francesco Somaini. Le sculture mostrano dei corpi che cominciano a prendere una loro forza espressiva poiché si avvicendano vuoti e pieni con escavazioni profonde, più che altro concave, e con insistenti lavorazioni, fatte tramite la subbia, permettendo alla superficie texturizzata di acquisire una sorta di sofferenza plastica che rimanda ad alti e altri significati. Il colore iniziale della pietra, attraverso l’intervento dello scultore, prende vita, sembra indagare tutte le minuzie formali ed eleva l’opera a una struttura di grande respiro. Cassani aggredisce la pietra, all’inizio quella di Viggiù e poi via via quella di Vicenza, che comprava dai Fratelli Peotta a Grancona (VI), e la fa vibrare trasmettendole vitalità: è questo il periodo delle “Pietre Vive” con le rappresentazioni dei Rotanti e Strutture Circolari. Le opere in pietra sono degli esplosi con piccoli ingranaggi, motori, bielle e colli d’oca meccanici che l’artista ricompone sapientemente ottenendo strutture complesse e monumentali.

Nino Cassani, ha rivestito l’importante carica di Conservatore dei Musei Civici Viggiutesi “Enrico Butti”, dal 2005 al 2012, periodo durante il quale i Musei hanno subito importanti interventi di trasformazione e rinnovamento che lo hanno visto protagonista assoluto e, sempre grazie al suo operato, le raccolte hanno ottenuto l’importante riconoscimento regionale di “Collezione museale”. Ricordiamo anche il suo essenziale apporto per la riorganizzazione della nuova sede del “Museo dei Picasass” nella ex scuderia di Villa Borromeo; l’instancabile volontà con la quale ha perseguito la riorganizzazione del “Museo degli Artisti Viggiutesi del ‘900”, nella sua sede storica; l’apertura del nuovo “Museo degli Artisti Viggiutesi dell’800” presso l’Orangerie di Villa Borromeo e, infine, la predisposizione delle schede descrittive delle opere esposte che ancora oggi accompagnano il visitatore alla scoperta dei Musei.                                                              I.C.

0 commenti

Lascia un Commento

Vuoi partecipare alla discussione?
Fornisci il tuo contributo!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *